STATO-MAFIA TRA IPOCRISIE E VERITA’

Se veramente Napolitano è intenzionato a fare chiarezza su questa vicenda non si capisce perché abbia chiesto, e guarda caso ottenuto, alla Corte Costituzionale la distruzione delle intercettazioni telefoniche con l’ex Ministro dell’Interno Nicola Mancino. Una richiesta che dovrebbe gettare perplessità in una vicenda che vede le sue origini più di vent’anni orsono; dalle affermazioni di un altro ex Ministro, Claudio Martelli, che accusava l’ex Presidente Oscar Luigi Scalfaro,

naturalmente post mortem, di rappresentare il “dominus” come protagonista della «regia che ci fu per la “normalizzazione” del rapporto con la mafia»  (Corriere del Mezzogiorno 11/09/2012) e di dare del bugiardo a Giuliano Amato che dichiarava non ricordare le pressioni esterne verso Bettino Craxi; da qui è facile dedurre che costoro sapevano, ma sono rimasti in silenzio per anni.

Secondo una normale indagine giudiziaria dovrebbero scattare immediatamente gli arresti, mentre da Martelli, dirottato in Tv come opinionista, ad Amato, che ha proseguito regolarmente la sua “carriera” politica, fino a giungere a Giorgio Napolitano, acclamato Presidente per la seconda volta, tutto resta squisitamente normale.

D’altronde non è mai stato un mistero quando nel 1943 gli “alleati” strinsero una collaborazione con il Boss mafioso, Charles “Lucky” Luciano, nato a Lercara Friddi (PA), per lo sbarco in Sicilia, con tutte le correlazioni politiche nazionali del caso. Quindi di che cosa ci si può ancora meravigliare?

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