INCAPACI DI GOVERNARE MA ABILI NEL COMUNICARE

Quanto sentito ieri sera dall’incantatore di serpenti “Giuseppi” Conte, coi suoi modi solitamente pacati e il suo linguaggio mellifluo, mi è parso un abile diversivo nel quadro della pianificazione del reato di “saccheggio” di quel poco che è ancora rimasto a famiglie e aziende.
Come spesso capita in Italia, quando i problemi si fanno complessi e il Governo non sa fornire risposte, o meglio non vuole (perché questo è il compito che gli è stato assegnato), la si butta in caciara sperando che qualcuno, per riflesso condizionato, reagisca rispondendo con gli stessi toni. Obbiettivo raggiunto.
Ancora più triste è quando i vertici istituzionali, sfruttando le loro posizioni e visibilità, si mettono a far politica partitica, soprattutto nel corso di una emergenza come quella che stiamo attraversando.
D’altronde da nani amorali e prezzolati non possiamo aspettarci interventi di diversa natura…
Andiamo tristemente con la memoria a quel che è successo in Grecia, quando il Primo Ministro Loukas Papademos, già governatore della Banca di Grecia, fattosi le ossa alla Federal Reserve di Boston, nonché vice-presidente della privatissima BCE, rappresentò il vero cavallo di Troia per il MES, portando il proprio Paese alla fame, dando maggior importanza e priorità a drenare risorse da dirottare al sistema bancario piuttosto che far pervenire farmaci chemioterapici ed altri medicinali agli ospedali ellenici.
Direttive recepite direttamente dalla Troika (BCE-UE-FMI), quale piovra tentacolare abile nell’imporre le famigerate ‘riforme strutturali’ volte a saccheggiare quel poco rimasto di stato sociale e a privatizzare il patrimonio nazionale di uno Stato.
Siamo consapevoli, e lo abbiamo sostenuto anche in tempi non sospetti (fin dal lontano 2012), che il ricorso al MES comporterà una serie di condizioni inaccettabili, senza trascurare gli interessi usurai da strozzinaggio; la contropartita dell’attivazione, pur parziale, dello stesso meccanismo, potrebbe probabilmente essere la permanenza di Conte a Palazzo Chigi.
L’alternativa rimane il commissariamento, dove tra sanguisughe e vampiri spunteranno i Draghi, per la precisione quello della famigerata missiva inviata al Governo italiano nel 2011.
A poco serviranno oggi le grida di denuncia: la frittata fu fatta nel 2012, sottoscritta dal Governo Monti e, purtroppo, anche da gran parte del Centrodestra.
Rimane, nell’immediato, il tentativo di impedire al Ministro Gualtieri, attraverso una mozione di sfiducia, di proseguire su questo scellerato percorso.
Interessante sarebbe vedere il MES al voto in Parlamento con tanto di nomi e cognomi dei votanti favorevoli e contrari.
Siamo curiosi di vedere grilli e grillini saltare o rimanere incollati alla poltrona.
Ma il MES non risolverà i problemi nell’immediato anche perché per molte aziende, già sull’orlo del fallimento, la procedura richiede un percorso e tempi troppo lunghi.
Famiglie e imprese non hanno ancora visto nulla.
L’acqua arriverà quando saremo già morti di sete.

Piero Puschiavo

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