Con la morte dello storico fondatore e patron del Gruppo Parmalat viene sepolto un altro capitolo della storia del nostro Paese che ha visto come il sistema bancario abbia operato in maniera a dir poco truffaldina. Credo sia giusto ricordare alcuni passi di un breve pamphlet di denuncia dal titolo “Dai Gangster ai Banksters” edito nel giugno del 2005: <<Con i crack Ciro e Parmalat, per non parlare di altri casi non meno eclatanti, questi austeri signori (al tempo Antonio Fazio governatore della Banca d’Italia e Cesare Geronzi Presidente del gruppo Capitalia) con la pretesa di essere chiamati “dottore”, “cavaliere”, ecc.. hanno cercato di barricarsi dietro la teoria del “imprenditore matto”; le banche stesse, seguite dai media controllati, hanno appunto elaborato la teoria dell’imprenditore matto: gonfiano di soldi un’impresa, prendendoli dalle tasche dei risparmiatori, poi dicono che l’imprenditore era matto e si è fregato i soldi e ai clienti che hanno perso tutto non rimane altro che la disperazione. E no, troppo comodo, i soldi non sono spariti, qualcuno li ha intascati e quello del caso Parmalat non è un crack, ma una vera e propria truffa finanziaria. >>
Calisto Tanzi quindi, compiacente o meno, è risultato solamente una pedina, una figura utile al passaggio, per altri scopi, al fine di scaricare sui risparmiatori, truffandoli, che avevano investito in una delle primarie aziende produttive nel settore agroalimentare nazionale.
Come sostenuto e denunciato pubblicamente a suo tempo, Calisto Tanzi non fu il principale responsabile di uno dei più colossali fallimenti, ma gregario e subalterno, utilizzato a sua volta dai vertici del sistema bancario, Unicredit-Capitalia in primis, presieduta da Cesare Geronzi.
Come sempre, all’interno dell’apparato politico e finanziario, innanzi agli intoccabili, a pagare rimangono in pochi, i più facilmente sacrificabili, come successe con Bettino Craxi, unico condannato di corruzione e di finanziamento illecito in un contesto politico dove le responsabilità potevano sicuramente essere molteplici, e non solo nel PSI.
Con Tanzi se ne va un altro protagonista dell’imprenditoria italiana, accusato come unico responsabile del Crack Parmalat e gettato in pasto alle cronache d’assalto da un giornalismo continuamente gestito e manipolato dai grandi gruppi finanziari …oggi impegnati nel diffondere dati e considerazioni a senso unico sull’emergenza sanitaria imperante.
Piero Puschiavo