IO, NOI E FLAVIO TOSI

In seguito al dibattito sul decreto Boschi ed alla decisione, da parte dei parlamentari legati a Flavio Tosi, di non votare la sfiducia a quell’improbabile Ministro, torno, mio malgrado, a ribadire la personale posizione e quella di Progetto Nazionale circa questa decisione.

Premetto che Flavio Tosi non è né mio fratello né mio camerata, ma un uomo politico che stimo, da diversi anni, per la sua capacità amministrativa, il suo pragmatismo, il Fare quando dice di voler fare, ma soprattutto per il suo concreto e duraturo rispetto nei confronti della componente politica che ho l’onore di rappresentare, e questo da parecchio tempo, soprattutto quando, come cantava qualcuno, eravamo un “esempio da evitare”.

Questa considerazione, che ritengo reciproca, ha consentito in questi anni una solida alleanza politica (si studi il significato di alleanza) principalmente nel Comune di Verona, anche tra alti e bassi (cosa per me naturale in una alleanza, dove ovviamente ci sono posizioni talvolta differenti tra i soggetti che la compongono), ma sempre all’insegna della reciproca lealtà.

Il fattore che fa la differenza credo risieda proprio nel non essere mai stati noi degli “yes man”. Gli “yes men”, quelli autentici, li ha prodotti Berlusconi inondando il Parlamento di mezze calzette…e i risultati si sono visti.

In molti casi mi trovo in accordo, come ad esempio sulla “questione Senato” tanto decantata in passato dal centrodestra, in altri assolutamente no, come nel caso della sfiducia a quella specie di Ministro dal nome Boschi.

Premetto che Progetto Nazionale non ha rappresentanti in Parlamento quindi non può imporre a nessun ospite di quell’aula sorda e grigia la propria volontà di voto.

Dopodiché guardo la situazione politica nazionale e penso a cosa succederebbe in un immediato futuro se il Governo dovesse cadere in questi giorni.

L’analisi è presto fatta. Ci troveremo da una parte un Partito Democratico come massimo rappresentante del centrosinistra che, benché dilaniato da lotte e correnti intestine, rimane ancora sufficientemente unito, dall’altra l’attuale centrodestra con connotazioni d’unità decisamente inferiori a quelle dell’armata Brancaleone…con un futuro all’orizzonte men che pallido.

Il risultato verrebbe, scontatamente, di conseguenza; con la prospettiva di trovare sempre più “renziani” in maggioranza e con una minoranza sempre più scadente sia numericamente che, nostro malgrado, intellettualmente.

Francamente questo scenario è a dir poco inquietante, quindi sarebbe opportuno che i molti starnazzatori, del web in particolare, anziché associare Flavio Tosi al sottoscritto quali stampelle di Matteo Renzi, guardassero alla propria capacità d’incidere (non di chiacchierare e di giudicare, ma di INCIDERE) esternamente,  e magari anche alla situazione in casa propria poiché, come si dice in politica, il più pulito ha la rogna.

Non ultimo ad esempio, relativamente alla normativa sul bail-in (il prelievo forzoso in caso di dissesti bancari), si vadano a leggere i nomi di chi ha votato contrario e soprattutto chi si è astenuto. A casa mia astenersi significa accettare qualsiasi decisione venga presa, come il vecchio proverbio “chi tace acconsente”.

Viste le prospettive credo sia meglio attendere…dal coma ci si può anche risvegliare, a patto di lavorare davvero e concretamente per il risveglio, non a frasi fatte e giudizi trinciati.

Alla prossima!

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