VICENZA E UN MODELLO DA EVITARE

Con l’avvento delle elezioni provinciali a Vicenza, nonostante l’ennesimo pasticcio all’italiana, vediamo concorrere i due candidati Cecchetto e Variati. Ciò che preoccupa è proprio la candidatura di quest’ultimo che, con la sua nota e spiccata“sensibilità” verso extracomunitari e zingari, sospinta da un ipocrita umanitarismo di facciata tipico della sinistra progressista, ha fatto di Vicenza una città modello di concreta discriminazione nei confronti dei veri vicentini.

Al di là degli schieramenti politici, mi auguro che tutti i Consiglieri comunali e i Sindaci, coinvolti in questa anomala elezione, riflettano attentamente sul pericolo che questo “modello Vicenza” venga esteso a tutta la provincia. Infatti, nel caso di elezione a Presidente della Provincia di Achille Variati, non oso immaginare quali altre prebende potranno essere riservate agli zingari considerando che il Comune di Vicenza ha speso in tre anni oltre 125 mila euro solamente per bollette insolute relative a loro utenze; non ultimo l’intervento di 60 mila euro dello scorso gennaio. Valutato quindi che i limiti di spesa imposti dal Patto di stabilità valgono sono per i cittadini italiani e non per gli immigrati, nasce forte il timore anche per il bilancio provinciale, finora scrupolosamente mantenuto in stato di virtuosità dalla giunta Shneck che ha fatto di Vicenza una delle province più virtuose d’Italia.

È bene quindi che anche i cittadini, sebbene non chiamati ad esprimere il voto, sensibilizzino consiglieri e sindaci, questi sì eletti con il proprio voto, a scongiurare una possibile futura realtà che li vedrà ulteriormente penalizzati a favore degli ultimi arrivati, soggetti che spesso non solo vivono di espedienti ma in troppi casi ben oltre i limiti della legalità, facendo così diventare la nostra provincia una meta privilegiata per nomadi di ogni provenienza.

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